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tatuaggio hennè

Tatuaggio all’henné

Usato fin dai tempi antichi per fini religiosi ed estetici, il tatuaggio all’hennè era inizialmente riservato a sacerdoti ed ai re. Secoli dopo, durante la diffusione del cattolicesimo, fu duramente condannato dalle autorità religiose che vedevano la pratica di tatuarsi questi simboli come un’espressione che offendeva la religione o addirittura demoniaca. Lo scopo del tatuaggio dell’hennè è stato, fin da principio, quello di curare le infiammazioni. Questo determinato tatuaggio è però riuscito ad arrivare ai giorni nostri nelle zone mediorientali dove le donne lo utilizzano tuttora come strumento di bellezza e di seduzione.

 

Il tatuaggio hennè utilizza un particolare tipo di inchiostro che, con il passare dei giorni, scompare definitivamente dalla pelle. Non lascia nessun tipo di segno, ma anzi un piacevole aroma che rimarrà sulla pelle per alcuni giorni. I soggetti tradizionalmente raffigurati in questo particolare tipo di tatuaggi sono prettamente simboli tradizionali dell’area medio orientale ai quali naturalmente possiamo aggiungere temi di tutt’altro genere. Ma la diffusione del tatuaggio hennè ha riguardato varie parti del nostro pianeta; dal deserto sahariano, alla Mesopotamia, agli antichi Egiziani come gli Ebrei. Insomma una tradizione antichissima, nobile e popolare allo stesso tempo. Vari sono i testi che ci raccontano l’utilizzazione che si faceva di questo inchiostro. Gli stessi capelli della mummia di Ramesse II sono di henné.

Importante fu un ritrovamento di un antichissimo testo assiro che raccontava i preparativi di un matrimonio di una giovane donna che colorava le unghie con l’henné. La preparazione dell’inchiostro comincia naturalmente con le foglie di hennè essiccate e poi macinate; è possibile acquistarla in qualsiasi erboristeria. Alla polvere di henné poi dovrà essere dell’acqua tiepida e, per fissare meglio il tutto, con un cucchiaio di succo di limone a cui si può aggiungere anche un certo quantitativo di acqua di rose o fiori d’arancio così da ottenere un gradevole profumo sulla nostra pelle. Per l’applicazione è consigliabile l’utilizzo di una siringa con un beccuccio di plastica.

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Tatuaggio all’henné

Usato fin dai tempi antichi per fini religiosi ed estetici, il tatuaggio all’hennè era inizialmente riservato a sacerdoti ed ai re. Secoli dopo, durante la diffusione del cattolicesimo, fu duramente condannato dalle autorità religiose che vedevano la pratica di tatuarsi questi simboli come un’espressione che offendeva la religione o addirittura demoniaca. Lo scopo del tatuaggio dell’hennè è stato, fin da principio, quello di curare le infiammazioni. Questo determinato tatuaggio è però riuscito ad arrivare ai giorni nostri nelle zone mediorientali dove le donne lo utilizzano tuttora come strumento di bellezza e di seduzione.

 

Il tatuaggio hennè utilizza un particolare tipo di inchiostro che, con il passare dei giorni, scompare definitivamente dalla pelle. Non lascia nessun tipo di segno, ma anzi un piacevole aroma che rimarrà sulla pelle per alcuni giorni. I soggetti tradizionalmente raffigurati in questo particolare tipo di tatuaggi sono prettamente simboli tradizionali dell’area medio orientale ai quali naturalmente possiamo aggiungere temi di tutt’altro genere. Ma la diffusione del tatuaggio hennè ha riguardato varie parti del nostro pianeta; dal deserto sahariano, alla Mesopotamia, agli antichi Egiziani come gli Ebrei. Insomma una tradizione antichissima, nobile e popolare allo stesso tempo. Vari sono i testi che ci raccontano l’utilizzazione che si faceva di questo inchiostro. Gli stessi capelli della mummia di Ramesse II sono di henné.

Importante fu un ritrovamento di un antichissimo testo assiro che raccontava i preparativi di un matrimonio di una giovane donna che colorava le unghie con l’henné. La preparazione dell’inchiostro comincia naturalmente con le foglie di hennè essiccate e poi macinate; è possibile acquistarla in qualsiasi erboristeria. Alla polvere di henné poi dovrà essere dell’acqua tiepida e, per fissare meglio il tutto, con un cucchiaio di succo di limone a cui si può aggiungere anche un certo quantitativo di acqua di rose o fiori d’arancio così da ottenere un gradevole profumo sulla nostra pelle. Per l’applicazione è consigliabile l’utilizzo di una siringa con un beccuccio di plastica.

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