Tatuaggi Siberiani
Educazione Siberiana è stato un film che ha destato senza dubbio scalpore e che ha stuzzicato, in molti giovani, la voglia di tatuarsi quei simboli che i personaggi di quella pellicola portavano bene in mostra in molte parti del corpo. Ma Nicolai Lilin, lo scrittore che ha raccontato al mondo la malavita siberiana, è molto netto su questo argomento: “Non tatuatevi simboli di una cultura non vostra e di cui non conoscete minimamente il significato“. Insomma un avvertimento netto a non prendere a cuor leggero determinati simboli. Il rispetto di una tradizione lontana anni luce dalla nostra deve passare naturalmente anche per quella dei simboli.
Potremmo inorridire ed allo stesso tempo affascinarci di fronte ad una Madonna con un Kalaschnikov o ad un’immagine di Gesù con in mano un fucile, ma quei determinati simboli non rappresentano un affronto al mondo religioso, ma un ardito significato di protezione. Ricorrono spesso, in questa tradizione, le figure religiose e se vengono raffigurate in maniera semplice, cioè senza armi, hanno un altro significato, del tutto diverso: la persona che lo porta ha iniziato l’attività criminale già in tenera età.
Anche le croci possono essere accompagnate da armi ed in questo caso il simbolo rimanda direttamente alla famiglia criminale di appartenenza. Un linguaggio davvero complesso quello dei tatuaggi nell’antica tradizione siberiana con tanti significati per precise interpretazioni. I significati sono spesso oscuri perché spesso le conoscenze sono tramandate a voce in determinati ambienti e dai quali non devono uscire. Per questo l’opera di Nicolai Linin è stata accolta con un certo clamore perché ha svelato al mondo un sistema di cui non si sospettava minimamente l’esistenza. Ogni simbolo una parola, un significato; ogni immagine sul corpo di una persona ne rappresenta la sua carta d’identità. Che siano farfalle con siringe o crocifissi, tutti indicano un determinato aspetto di un uomo, i suoi vizi e le virtù.