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Piercing orecchio: idee, consigli e immagini

L’orecchio è il luogo per antonomasia per praticare fori e piercing e praticamente tutte le ragazze fin da piccole si sono fatte fare i fori ai lobi delle orecchie. Il Piercing orecchio è una pratica talmente diffusa che anche le nostre nonne, le nostre madri o le nostre sorelle probabilmente avranno i fori alle orecchie. Tale pratica di forare le orecchie ha origine antichissima e si può trovare praticamente in tutte le culture, con diversi significati e diverse posizioni o dimensioni dei fori, tanto che si può dire che sia un tratto distintivo di tutte le culture.

I tipi di Piercing Orecchio

Fermo restando la regola d’oro di rivolgersi unicamente a professionisti quando intendiamo praticarci un piercing all’orecchio, le posizioni dove questo può essere fatto sono diverse: dal lobo, il più diffuso, ma anche il più semplice e indolore, da fare rigorosamente sempre con l’ago e mai con la pistola, all’elica, la parte curva dell’orecchio, in alto. Il più delicato è probabilmente il piercing al trago, che è quel tratto di cartilagine che si trova davanti al condotto uditivo. A causa dello spessore della cartilagine, occorre molta attenzione e quanto mai vale la regola di rivolgersi esclusivamente a un professionista. In genere, come detto, il piercing al lobo è praticamente indolore, mentre gli altri sono decisamente più dolorosi. È diffusa anche la pratica cosiddetta industrial, che consiste nel forare l’orecchio in più punti attraversati da un unico gioiello, oppure quella di praticare più piercing durante la stessa seduta, quindi dolore doppio, ma anche attenzione doppia, soprattutto se andiamo a praticarlo in punti molto delicati, come trago e elica. 

Metodo usato, tempi di guarigione e igiene

Anche se il Piercing orecchio è molto comune e abbastanza semplice da realizzare, comunque è una ferita, per cui occorrono una serie di precauzioni da seguire sempre: evitare di giocare con il gioiello, disinfettare con cura la ferita, evitando però in qualunque modo l’utilizzo del cotone, che lascia sicuramente dei residui che possono facilmente portare a infezioni o arrossamenti anche molto dolorosi: meglio usare delle garze sterili, che si possono facilmente trovare in qualunque farmacia, imbevute di una soluzione salina. Evitiamo quindi i disinfettanti chimici, in quanto il sale aiuterà la miglior cicatrizzazione della ferita ed è un prodotto naturale ed … economico. Come detto l’igiene è fondamentale, quindi evitiamo di toccare la ferita a mani nude, tanto più se non sono accuratamente lavate ed impariamo ad usare guanti in lattice monouso, oppure laviamo con la massima attenzione le mani prima di toccarlo.

La guarigione avviene solitamente in 6-8 settimane, dopo le quali si può tranquillamente cambiare gioiello. Come per tutti i piercing, meglio usare gioielli in acciaio chirurgico o titanio, oppure in alternativa, se possiamo permettercelo e ci piace, oro o argento. Attenzione alla bigiotteria, soprattutto se da pochi euro! Può contenere delle sostanze dannose che ci possono creare dei veri problemi. Il nemico numero 1 in assoluto è il nichel, quindi usiamo sempre prodotti antiallergici e di qualità, così non avremo problemi. Ricordatevi inoltre di non usare mai e poi mai la pistola, perché non è regolabile e può creare dei danni da contatto anche seri. I veri professionisti non la usano mai, quindi se vi rivolgete a loro non avrete problemi.

 

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