Piercing al capezzolo introflesso
Abbiamo già parlato e straparlato dei piercing andando ad analizzare i vari punti ( anche i più strani ) in cui questi possono essere fatti. Oggi il prescelto è il piercing al capezzolo introflesso. In gergo i semplici piercing al capezzolo sono chiamati nipple piercing.
Ma partiamo dall’inizio; cos’è un capezzolo introflesso? Anatomicamente sappiamo che il capezzolo tende, partendo dall’areola, a sporgere verso l’esterno. Si , ma non in questo caso. Il capezzolo introflesso è rivolto verso la parte interna. Questo tende infatti a fuoriuscire grazie all’azione del tessuto erettile di cui è composto, solo dopo una stimolazione tattile o per l eccitamento della donna. Questa “anomalia” può essere non solo vista come problema estetico ma può dare difficoltà in caso di allattamento rendendo complicata la suzione. In che modo allora il piercing potrebbe aiutare? Strano a dirsi ma questa del foro al capezzolo potrebbe essere una soluzione terapeutica.
Il gioiello infatti, posto sotto il capezzolo, potrebbe aiutare a farlo uscire. Il rischio però c’è. Il capezzolo introverso è infatti più vicino alle ghiandole mammarie e alle cellule acinose che producono il latte quindi le probabilità di ledere queste parti c’è ed è importante fare le giuste valutazioni. Ma non finisce qui, un’ altra pecca c’è: il dolore. Il piercing al capezzolo in generale è uno dei più dolorosi proprio per la sensibilità elevata della zona. Si raccomanda un’accurata pulizia e cura della ferita in modo da non avere rigetto o infezioni indesiderate. È opportuno poi sempre indossare abiti comodi che non interferiscano con il gioiello.