La storia dei tatuaggi
Chi di noi non ha un tattoo o non pensa di farsi incidere qualcosa di indelebile sulla sua pelle ? Davvero pochi! Ma come e da dove nasce il tatuaggio? Questo ha sicuramente una storia antichissima che risale a milioni di anni fa.
Sviluppati in quasi tutto il globo sono da sempre identificativi per le varie culture e tradizioni mondiali. Ma chi fu il primo uomo tatuato? Quello che sappiamo oggi è che si tratta di OTZI, una mummia! Questa risale addirittura al 3300 a.C è presenta ben 57 tatuaggi ( che trasgressiva!) . Il più grande è costituto da linee parallele a formare un disegno geometrico che si pensa dovesse avere fini terapeutici. Ovviamente nel tempo la natura e lo scopo dei tatuaggi hanno subito notevoli cambiamenti; insomma chi di noi si tatua per curarsi il raffreddore? Molte sono le culture e i paesi che hanno ospitato e ospitano quest arte e alla quale attribuiscono una valenza diversa. Siamo in Cina. Qui il tatuaggio è segno di identificazione per criminali, schiavi e malviventi fin dai tempi della dinastia Zhou. Oggi viene sicuramente ricercato il fine estetico cercando di bandire il tatuaggio come metodo di controllo e repressione. In antico Egitto invece il tattoo era utilizzato per evidenziare l’appartenenza a specifiche tribù.
Se ci spostiamo nelle Filippine invece il tatuaggio è un vero e proprio rituale per scacciare il male e a questo vengono addirittura attribuite valenze magiche. Il Giappone, invece, ha forse i tattoo più antichi che risalgono persino al 10000 a.C. Questi erano utilizzati dagli appartenenti ai più bassi ranghi sociali per farsi riconoscere. Ed infine arriviamo in Europa. Anche qui la tradizione ci porta lontano, al popolo dei Pitti, i “dipinti” che ricevettero questo nome dai romani proprio per il loro tatuaggi. Il loro scopo era ben diverso da quelli analizzati fin ora. I guerrieri Pitti si tatuavano il volto per spaventare il nemico in battaglia. Può sembrare strano, ma funzionava. Addirittura Cesare rimase impressionato dall’usanza di questi guerrieri tanto da citarli e descriverli nel “ De bello gallico” . Si può ben capire dunque che il tatuaggio ha una storia tanto antica quanto internazionale ma che nel tempo ha incontrato non poche difficoltà. Era per i più Metodo di controllo e di separazione classista significato che fortunatamente è andato a scemare ma che continua a ricoprire il tatuaggio di un velo di trasgressione.