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La cultura giapponese dei tatuaggi: Yakuza e divieti

E’ ormai tendenza, dalle nostre parti, tatuarsi simboli o espressioni giapponesi, mentre in patria questi non sono ben accetti. La cultura giapponese che assedia i tatuaggi, si rifà alla mafia più potente del mondo ovvero la Yakuza, il quale gruppo mafioso ha scelto l’inchiostro come segno di riconoscimento che li identifica dalle persone comuni.

Proprio per questo motivo, nella terra del Sol levante i tatuaggi non sono ben visti e molto spesso sono sinonimo di impedimento e di stabilità che si ripercuotono anche sui turisti. La mafia non è solo una manifestazione esclusivamente del sud-Europa. La Yakuza è un organizzazione molto potente del Giappone, che ha come capitale Tokyo, che è costituita da centinaia di gruppi che controlla la prostituzione, il gioco d’azzardo, traffico di stupefacenti e il racket. Inizialmente, quest’organizzazione aveva a che fare solo con il gioco d’azzardo illegale e grazie alla protezione da parte della destra parlamentare questa si è stabilizzata nel paese ed è divenuta ormai intoccabile. La prima legge contro l’organizzazione criminale in Giappone si rievoca al 1995 e i suoi membri non nascondono il far parte ad un ‘associazione anzi, esprimono ciò mostrano abbigliamenti con colori sgargianti e tatuaggi. Inizialmente solo i piccoli e grandi criminali e quindi coloro che facevano parte delle associazioni mafiose si coprivano il corpo di tatuaggi.

Con il passar del tempo, l’atteggiamento dei più giovani nei confronti dei tattoo cambia, tant’è che iniziano a tatuarsi piccole farfalle o comunque simboli che si allontanano dalla tradizione Yakuza, nonostante la maggior parte delle persone li guardi avvertendo grande sensazione di fastidio. Come già detto, i tattoo visibili non garantiscono l’ingresso nei bagni  pubblici, nelle spiagge o ancora in piscina. All’ingresso sono presenti dei divieti, anche tradotti, che vietano al turista l’accesso. Non è una vita facile per coloro che si sono tatuati ed appartengono ad un’altra nazione e decidono di andare in viaggio in Giappone, devono purtroppo fare i conti con la loro cultura. Dalle nostre parti il pregiudizio nei confronti di chi decide di tatuarsi sta scomparendo, a differenza del Giappone dove rimane molto forte, proprio per questo si consiglia, almeno per il momento, di non andare incontro a relazioni affettive o commerciali con un componente di quella cultura.

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