Tatuaggi Vichinghi: una breve storia
Una delle culture più ricordate e conosciute in Europa è sicuramente quella dei Vichinghi, che hanno rivestito un importante ruolo nella storia del tatuaggio, in quanto si racconta che usavano tatuare il loro corpo soprattutto nella zona degli arti superiori, dalle mani alle spalle.
In realtà non sappiamo precisamente se la tradizione dei tatuaggi sia vera o falsa, infatti non esistono delle fonti storiche che avvalorano tale usanza di questi popoli del nord Europa. L’unica cosa su cui affidarsi, è il racconto degli arabi, che descrivevano tali popolazioni come uomini, in particolare i guerrieri, che tatuavano il loro corpo dalle mani alle spalle, utilizzando in particolare motivi naturali quali alberi e piante. Dai loro racconti emerge che tali tatuaggi fossero scuri, nei colori che vanno tra il nero ed il blu, in sostanza come i moderni tatuaggi in nero. I motivi ed i simboli più comuni riguardavano la natura, simboli religiosi o talvolta anche dei disegni stilizzati per mettere in evidenza i muscoli.
La funzione dei tatuaggi non era solamente volta ad incutere timore agli avversari, ma anche a stabilire un legame mistico con la natura.La base dello stile di tali tatuaggi è dunque naturalistica, gli alberi sono i protagonisti di chi ancora oggi sceglie lo stile Viking per il proprio tatuaggio, tuttavia oggi sono molto diffusi i tatuaggi che rappresentano i vichinghi, non proprio in maniera tradizionale. Possono essere considerati un omaggio a questa cultura, simbolicamente rappresentano la forza e l’indipendenza, la capacità di affrontare le difficoltà senza paure.