Tatuaggi maschere significato
La maschera è un simbolo di mistero legato anche a culture specifiche e ad una parte del mondo dell’esoterismo, il doppio talvolta viene identificato con una maschera e quindi cosa spingerebbe a tatuarsela?
Tatuaggi maschere – Senza avere la pretesa di comprenderlo da soli siamo andati ad osservare qualche tatuaggio che la contemplasse e la rendesse manifesta e abbiamo notato che la maschera è anche parlare di una parte di se magari quella più occultata e che comunica raramente all’esterno.
La psicologia della maschera
Se analizziamo questo soggetto sotto un aspetto psicologico, possiamo vedere come la maschera possa rappresentare una sorta di protezione e scudo dal mondo esterno, che ci permette di essere chiunque noi decidiamo di essere senza poter rimanere feriti nel caso di un rifiuto: infatti in questo modo non saremo noi a sentirci rigettati direttamente, ma la maschera che stiamo indossando.
Cosa rappresenta la maschera
In alcune tribù la maschera rappresentava una sorta di transizione, dall’età fanciullesca a quella adulta; infatti l’etimologia della parola maschera, è ancora oscura e tra le varie interpretazioni, una rimanda alla larva: ovvero quello stadio che caratterizza diverse specie nel mondo degli insetti, che gli permette di attuare un passaggio di transito nell’età matura!
A supporto della tesi appena argomentata, possiamo vedere che anticamente nella popolazione dell’Oceania, come rito di passaggio, i giovani si cospargevano il volto e il corpo di cera e creta che, una volta solidificati, dovevano lasciare fino al giorno dopo in cui venivano riconosciuti come adulti.
Il significato e l’utilizzo dei tatuaggi maschere nelle diverse culture
La maschera è anche un oggetto sacro in talune circostanze, o che esalta alcuni aspetti della vita, mentre per le popolazioni native indossare una maschera significava comunicare il proprio status ( per il popolo Maori era così! ).
Egitto
Particolarmente famosa risulta essere la maschera mortuaria egizia, che veniva posizionata sopra il viso del defunto e il suo utilizzo era finalizzato a rafforzare l’anima e a condurre il suo spirito nel mondo dell’aldilà, allontanando gli spiriti maligni!
Occidente
In occidente conosciamo bene il significato della maschera; assume infatti diverse connotazioni a seconda del suo utilizzo; basti pensare a Pulcinella a Napoli o al carnevale di Venezia; per non parlare della maschera nel teatro greco, in cui commedia e tragedia convivono e vengono rappresentate da due maschere: una sorridente e l’altra che piange.
Messico
Negli ultimi anni abbiamo visto poi un grande successo, nel mondo dei tattoo, delle maschere chicane: il più delle volte rappresentate sul viso di donne stupende, rimandando alla dualità della vita e della morte ( aspetto molto importante nella cultura messicana ) e a come tutto ciò che` si ha costruito durante la vita, possa essere spazzato via senza neppure accorgercene: invitando dunque a vivere ogni istante al massimo, finche se ne ha ancora la possibilità!
Antica Roma
Nell’antica Roma, venivano chiamati maschere tutti coloro che possedevano la cittadinanza romana; inoltre attraverso le maschere funerarie dei propri antenati, si poteva manifestare il proprio status sociale.
Inuit
Nella cultura Inuit invece le maschere vengono utilizzate dalle donne che le portano sulle loro dita, durante la danza rituale e i canti.
Australasia
Nella cultura dell’Australasia, che abbraccia Australia Nuova Zelanda e le isole dell’oceano pacifico, vengono indossate grandi maschere scure che spesso arrivano a ricoprire tutto il corpo.
Oriente
In alcune culture orientali e nel teatro di bali, la maschera rappresenta una tendenza demoniaca che viene scoperta nell’animo umano e successivamente scacciata via: per questo vengono utilizzate con molto rispetto.
Giappone
Tra le maschere più famose ricordiamo poi quella giapponese, la maschera Oni, che in origine veniva utilizzata a scopo religioso, per allontanare gli spiriti maligni: i preti infatti le indossavano durante le cerimonie sacre.
Maori Polinesiana
Infine vogliamo menzionarvi il moko della cultura maori polinesiana: si tratta di un tattoo che veniva fatto in età adolescenziale e la sua esecuzione indicava il passaggio all’età adulta; andava quindi a ricoprire tutto il viso, proprio come una maschera.