Tatuaggi e lavoro: qual’è il loro rapporto
Il tatuaggio ormai ha raggiunto una tale diffusione da essere arrivato addirittura nel paniere dell’Istat! Infatti secondo delle analisi condotte su un campione di persone, la media dei tatuati è in continuo aumento e vede le donne come il sesso che ricorre di più a questa pratica.
Tatuaggi e lavoro – Ma nel caso in cui ci si stia avvicinando ad una carriera lavorativa, ci possono essere delle restrizioni inerenti i tattoo? Esistono leggi che vietano i tatuaggi per determinate mansioni?
Tatuaggi e lavoro: esistono delle leggi in merito?
Per quanto riguarda la legge europea, non esiste nessuna legislazione che comporti una restrizione nei confronti di candidati tatuati, ma ci sono alcuni luoghi di lavoro in cui vengono comunque imposte ( un esempio lampante ci viene fornito dal Giappone )! Ad esempio per quanto concerne le aziende private, possono decidere di escludere persone tatuate, poiché devono rispettare degli standard aziendali; allo stesso modo anche modelle, steward e hostess ( come è possibile vedere nella compagnia aerea Ryanair ) devono essere esenti da qualunque tipo di tatuaggio. Più precisamente nel caso di modelle e ragazze immagine, vengono meglio tollerati tatuaggi piccoli e femminili, ad eccezione di riviste in cui invece il target risulti specifico proprio nell’ambito dei tattoo ( basti pensare alle modelle tatuate suicide girls ). Inoltre non è approvato neppure per quanto riguarda i manager di azienda e i croupier.
I tatuaggi nelle forze dell’ordine
Discorso a parte è riservato per coloro che vogliono arruolarsi delle forze dell’ordine: in questo caso il divieto è molto più severo e in alcuni casi, anche se i tatuaggi risultano coperti dalla divisa ( come nel caso dei tatuaggi sul braccio ), si rischia l’esclusione dall’iscrizione: questo riguarda i tatuaggi che pur essendo non visibili poiché nascosti sotto l’uniforme, rappresentano un discredito nei confronti dell’uniforme ( quindi per chi possiede tatuaggi sulla mano o comunque notevolmente visibili l’estromissione è assicurata ); inoltre, soprattutto per quanto riguarda i militari in missione, è bene non possederne di visibili poiché potrebbero comportare una loro facile identificazione, tramite gli stessi, durante le missioni. Per saperne di più sul bando inerente le candidature nell’esercito italiano, clicca qui!
Di seguito vi lasciamo una gallery con alcuni dei lavori più belli realizzati su chi invece non ha avuto alcuna difficoltà nel suo ambiente lavorativo per via dei tattoo, ma anzi ha voluto rendergli omaggio sulla propria pelle!
Tatuaggi e lavoro: studi condotti sui candidati
Nel corso degli anni si è assistito a diverse forme di discriminazione e sono stati condotti diversi studi al riguardo! Ricordiamo il sociologo Jerome Koch della Texas Tech University, che ha affermato che coloro che possiedono tatuaggi molto grandi o di numero elevato, sono più portati a comportamenti deviati. Un altro studio condotto dal professore dell’Università scozzese di St. Andrews, Andrew Timming, ha rivelato come i responsabili delle assunzioni siano portati a scartare le candidature di persone tatuate, a parità curricolare con chi invece non ne porta alcuno.
Esempio di discriminazione in Italia
Un fenomeno che invece possiamo osservare da vicino, è quello che si è verificato in una società finanziaria di Milano, in cui il responsabile si è espresso nei confronti del candidato, affermando che nonostante il suo sia uno dei curriculum migliori, doveva declinare la sua candidatura per via dei suoi tattoo!
Ambienti di lavoro in cui vengono particolarmente apprezzati
Bisogna comunque tenere presente che tatuaggi piccoli, poco visibile e delicati, non vengono quasi mai visti in maniera negativa ( come ad esempio un tatuaggio ancora piccola ), basta che risultino discreti. Esistono poi diverse metodologie al giorno d’oggi per coprirli, sia in maniera temporanea che definitiva! Inoltre per chi si avvicina ad un ambiente lavorativo giovanile e dinamico, è molto più facile che i tatuaggi vengano invece visti come una caratteristica in più, quasi un valore aggiunto in determinati ambiti, come dj, artisti, musicisti, tatuatori, istruttori di palestra, etc.