I tatuaggi nel mondo del carcere
Una categoria da sempre legata al mondo dei tatuaggi è senza dubbio quella dei carcerati. Strumento di comunicazione o di arte i tattoos sono sempre stati presenti nelle prigioni italiane e non solo da decenni. I tatuaggi nel mondo dei carcerati sono costantemente composti da simboli specifici; raffigurazioni alle quali i detenuti sono legati per i più svariati motivi personali.
Ricorrenti sono i disegni di croci o comunque dal forte rimando religioso come crocifissi, la stella di David ed altri simboli che possono rappresentare espressioni di consolazione per chi è costretto a passare gran parte delle proprie giornate rinchiuso all’interno di quattro mura. Ma le rappresentazioni possono essere tra le più svariate; appartenenza ad una determinata banda, ad un clan, ma anche forme di ribellione per la società colpevole di escludere determinati soggetti. Uno dei simboli più ricorrenti è l’orologio senza lancette. Questo particolare simbolo indica il tempo che per un detenuto può non passare mai o la poca importanza del trascorrere delle ore per chi è costretto a scontare un ergastolo.
Simbolo di dolore è la lacrima che assume un significato particolare per quei detenuti che hanno dovuto trascorrere lunghi anni in carcere e per chi ha assistito alla morte di un caro amico. Una sigla ricorrente in molti carceri americani, canadesi e messicani è MS 13: il significato è Mara Salvatrucha, una banda di criminali noti per la loro efferatezza. Molto comune tra i carcerati ispanici è la raffigurazione dei tre punti. La simbologia rimanda alla vita senza regole della persona o anche la santa Trinità. Se i punti diventano quattro possono raffigurare le mura del carcere mentre se raggiungono le cinque unità rappresentano il lungo tempo trascorso in prigione. Davvero molto ricorrenti il rosario, i volti di santi e madonne, messaggi ai propri cari, un ragno in una ragnatela rimando alla dipendenza dalla droga, le rose simbolo della giovinezza perduta ed una tigre che può rappresentare l’aggressività verso le Forze dell’Ordine.